Spazio urbano tra reale e virtuale
Abstract
Nell’esperienza professionale e di ricerca svolta negli ultimi anni mi sono interessato a quell’architettura a zero cubatura. Quei contesti dove il vuoto predomina sul pieno e dove l’attenzione si è spostata dagli elementi architettonici ai percorsi ed alle relazioni. Si tratta di spazi più o meno sedimentati dove l’appropriazione da parte degli utenti avviene secondo le regole classiche della vivibilità e della fruibilità dello spazio urbano. È inevitabile osservare come alcuni processi di modernizzazione hanno, e stanno modificando, il comportamento degli utenti finali di questi spazi. Pertanto è legittimo innescare un processo di confronto e di critica sulla modificazione del ruolo dei progettisti e delle loro responsabilità come propositori di nuovi modelli.
Urban space between real and virtual
In my professional and research experience carried out in recent years I have been interested what it has been defined un-volumetric architecture: those contexts where the void predominates over the full and where attention has shifted from architectural elements to paths and relationships. These are sort of settled spaces which are lived by the users according to the classic rules of livability and exploitability of the urban space. It is inevitable to observe how some modernization processes have, and are still modifying, the behavior of the final users of these spaces. Therefore it is legitimate to trigger a process of confrontation and criticism on the modification of the role of designers and their responsibilities as proposers of new models.
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PDF articoloRiferimenti bibliografici
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